Il caffè ancora oggi presenta origini misteriose in bilico tra note storiche reali e leggende. L’unico dato certo è che il caffè si sia diffuso prima in Africa, poi all’interno del mondo arabo per raggiungere successivamente il continente europeo. Il termine caffè infatti deriva da “qahwa” una parola araba che serviva a identificare una bevanda prodotta con alcuni semi che avevano effetti stimolanti ed eccitanti.
Questo termine nel tempo venne distorto e trasformato nella parola turca “qahvè”, che poi in italiano ha preso il nome che tutti conosciamo di caffè. Anche sul termine non si hanno però notizie certe, infatti, secondo altri studiosi il termine utilizzato oggi non deriva dall’arabo o dal turco qahvé, ma dal termine “Caffa” che indica la regione dell’Etiopia sud-occidentale, zona conosciuta per la coltivazione della pianta.
Dove nasce il caffè: dagli Etiopi agli Arabi
Come accennato, intorno alle vere origini del caffè non ci sono prove certe, ma se consideriamo alcuni studi storici, possiamo costatare come i primi usi di questa pianta come bevanda si certificano intorno al 900 d.C.
Infatti, in quest’epoca alcune testimonianze scritte riportano l’uso di una bevanda in Etiopia, che dalla descrizione sembra essere proprio quella del caffè, che veniva impiegata principalmente per uso medicinale. Storicamente il caffè dall’Etiopia si è diffuso successivamente nello Yemen e poi in Egitto, infine dopo che le coltivazioni erano diventate sempre più presenti in questa regione, questo si diffuse anche in Arabia.
In Arabia il caffè si propagò sempre di più, tant’è che divenne una bevanda usata anche in alternativa del tè. Nel XV secolo, la conoscenza del caffè raggiunse dall’Arabia, la zona mediorientale e Istanbul, dove il consumo era destinato anche ad uso ricreativo all’interno dei locali, delle taverne e nei luoghi d’incontro dell’epoca.
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Storia del Caffè (in Italia)
L’Italia è notoriamente conosciuta per la qualità del caffè proposto, il nostro paese infatti ha portato alla diffusione dell’espresso, considerato uno dei modi migliori per riuscire a gustare al meglio il caffè, il suo aroma e la sua fragranza. Ma quando arriva il caffè in Italia?
Questa bevanda raggiunge il nostro paese durante la seconda metà del sedicesimo secolo quando le merci orientali approdavano in Europa grazie ai velieri che navigavano il Mediterraneo. La comparsa “ufficiale” del caffè è stata rilevata a Venezia nel 1570, quando un mercante, botanico e medico italiano ne portò alcuni sacchi dall’Oriente.
I Veneziani dunque furono i primi a potersi deliziare di questa bevanda, che inizialmente era considerata un bene solo per i benestanti. Infatti, all’inizio il caffè era un vero e proprio lusso e il costo per apprezzare questa bevanda era molto alto, e questa era venduta principalmente all’interno delle farmacie dell’epoca.
La prima bottega del caffè venne aperta sempre a Venezia, dopo questa se ne aprirono molte altre, tant’è che la prima caffetteria pubblicò un libricino in cui decantava gli effetti salutari del prodotto per riuscire a distinguersi dalla concorrenza. Mica male come Marketing!
Durante il ‘700, Venezia contava infatti più di duecento caffetterie, proprio grazie all’alto gradimento del caffè dà parte degli abitanti e dei visitatori della Serenissima.
In quel periodo storico il caffè era molto apprezzato dagli uomini che amavano la cultura, infatti questi gli diedero il nome di bevanda degli intellettuali. Il motivo di quest’appellativo deriva dalle caratteristiche eccitanti e al contempo ricostituenti che aveva questa bevanda sull’organismo. In seguito, l’utilizzo del caffè in cucina ha trovato largo impiego, a tal punto che è stato inserito nelle ricette di alcuni dei dolci più riconoscibili d’Italia come il Tiramisù.
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La nascita del caffè espresso Italiano
Ma come nasce il caffè espresso? L’espresso si inizia a diffondere verso la fine dell’800 quando dopo l’invenzione di Babaut (che ebbe poco successo), il torinese Moriondo decise di realizzare una macchina per espresso in grado di produrre in automatico più tazzine di caffè insieme. Moriondo non diffuse l’invenzione della macchina e l’uso unicamente per i suoi locali. Solo nel 1901 quando Bezzera rivide il progetto di Moriondo e lo presentò sia alla stampa europea sia italiana si notò un aumento d’interesse nei confronti di questo innovativo macchinario. La prima macchina a pressione per espresso arriva comunque nel 1938 grazie ad Achille Gaggia che permise di porre fine all’epoca delle vecchie macchine per espresso a vapore.
Il caffè espresso ormai è un vero e proprio emblema nel nostro paese, tant’è che ogni bar prepara con orgoglio da più di un secolo questa bevanda. E’ stato globalmente riconosciuto che l’espresso più buono è sicuramente quello italiano, ma questo metodo di preparazione si è diffuso nel tempo anche nel resto del mondo, quindi non è insolito poter chiedere un caffè espresso negli Stati Uniti oppure in Giappone, non pretendendo, però, la medesima qualità e attenzione nella preparazione.
Origini del caffè, le leggende sulla sua storia
Le leggende sulle origini e la diffusione del caffè sono davvero tante, queste storie non hanno una conferma storica, ma possono dare comunque un’idea di quanto questa bevanda radicata nella mente comune e nella cultura mondiale.
Secondo una leggenda, il caffè viene nominato persino all’interno del testo sacro “La Bibbia”, infatti alcuni studiosi narrano che l’arcangelo Gabriele propose il caffè a Maometto per riuscire a curarlo al meglio utilizzando le proprietà benefiche di questa gustosa bevanda.
Oltre alle origini nella Bibbia, ci sono ancora tante altre leggende che aleggiano intorno a questa bevanda, ad esempio secondo alcune storie furono i monaci etiopi a scoprire il caffè nell’850 d.C, quando le loro capre mangiarono le bacche di caffè, poterono notare un comportamento eccitato e più vivace degli animali. Pensarono così successivamente di farne un decotto e notarono immediatamente le loro proprietà tonificanti ed eccitanti.
Infine, è possibile trovare un accenno a questa bevanda anche all’interno della storia dell’Odissea di Omero. In questo testo, Omero descrive una bevanda che era “utile contro alcuni dispiaceri, la memoria dei dolori e anche i rancori”. Infatti, affermava che questa era in grado di far passare il sonno e smettere di piangere. Nel canto IV dell’Odissea dedicato ad Elena di Troia, questa aveva ricevuto dei chicchi di caffè in dono dalla regina dell’Egitto. Anche se non viene esplicitamente chiamato come caffè, le informazioni date all’interno dell’Odissea hanno persino un fondamento scientifico, infatti secondo alcuni studi questo è in grado di bloccare le secrezioni dei dotti lacrimali, ed è in grado di limitare la tristezza e i dispiaceri.
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Ad ogni modo, qualunque sia la vera storia o origine del caffè, è ormai indubbio che questa si presenti come la bevanda più amata e bevuta in tutto il mondo per il suo gusto unico e per i suoi effetti benefici sull’organismo e sull’umore.
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