Le macchine per caffè espresso oggi funzionano con diversi sistemi tra i quali troviamo le capsule. Le capsule hanno conquistato subito il mercato e i consumatori per la semplicità d’uso e anche per come erogano il caffè espresso. Il successo di queste capsule è dovuto proprio a questo la possibilità di bere un caffè come al bar in poco tempo e comodamente a casa propria.
Le capsule per espresso però hanno sollevato diversi dubbi all’inizio, in primis per il loro costo (in quanto il prezzo è più elevato rispetto a quello di molti tipi di cialde), in secondo piano invece l’impatto ambientale che queste possono avere una volta svuotate del loro contenuto.
Il prezzo delle capsule per il caffè nel tempo, grazie alla presenza di modelli compatibili e all’aumento della concorrenza è sceso molto rispetto all’inizio. L’aspetto ecologico però non è stato ancora risolto del
tutto, infatti, solo dopo anni di polemiche in tal senso diverse aziende hanno iniziano a produrre delle capsule per caffè riciclabili ed ecologiche.
Il problema delle capsule inquinanti e i progetti per modelli biodegradabili
Il problema del tasso d’inquinamento ambientale delle capsule per il caffè è stato rilevato da diverse nazioni e persino da alcuni comuni. Infatti, ad Amburgo è stato vietato l’uso delle capsule, ritenute inquinanti, all’interno degli uffici della pubblica amministrazione. Questo divieto ha portato così un’azienda leader del mercato la Keurig, alla promessa di creare delle capsule completamente riciclabili entro il 2020. Mentre per le cialde possiamo affermare che sono tutte biodegradabili, infatti si smaltiscono nell’umido.
Le capsule del caffè vendute nel mondo ogni anno sono ben 10 miliardi, a loro volta queste generano ben 120 mila tonnellate di rifiuti, 70 miliardi sono prodotte in Europa mentre 12 mila in Italia. I dati sono quelli rilasciati da Life Pla4coffee, un progetto che è stato condotto da un team italiano che ha iniziato a lavorare su un prototipo di capsula da realizzare con una nuova PLA ossia una plastica biodegradabile che si ottiene da alcuni ingredienti vegetali che potranno sostituire anche il packaging in alluminio.
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I primi modelli di capsule biodegradabili in commercio
Mentre s’attende una soluzione unilaterale in commercio è possibile trovare già delle aziende che si sono messe all’opera per realizzare delle capsule compostabili che riducano di conseguenza il problema dell’inquinamento ambientale. Queste soluzioni sono molto importanti perché come confermato dall’IRI i consumi di caffè in capsule e cialde sono cresciuti dal 2014 ad oggi del 21,3%, e produce un fatturato pari a 200 milioni d’euro per i marchi vari, mentre il fatturato è pari a 300 milioni di euro per le capsule del network Nespresso.
Questa forte produzione di capsule in tutto il mondo ha portato a numerosi progetti di capsule biodegradabili. Ad esempio, durante il 2015 la Sustainability Lab di Cascina Cuccagna a Milano è stata presentata in modo ufficiale la prima capsula di tipo compostabile realizzata da Lavazza, questa al momento presenta lo stesso costo dei modelli A Modo Mio.
La capsula è stato il frutto di ben 5 anni di lavoro da parte di Novamont e di Lavazza, ed è stata realizzata in un materiale innovativo il Mater-Bi, una bioplastica completamente biodegradabile e compostabile che ha permesso già di sostituire la plastica all’interno del supermercato. Una volta trattata si degrada sino a diventare compost in soli settantacinque giorni.
Negli ultimi tempi anche un altro marchio si è occupato della realizzazione di capsule compostabile ossia quelle del marchio Vergnano. L’azienda piemontese ha scelto di creare un modello che nel tempo permetterà di sostituire tutti i prodotti di Espresso1882 con la nuova linea completamente
ecologica. Secondo quanto riferisce la società queste capsule sono state certificate dall’ente Vincotte per questo motivo una volta impiegate potranno essere buttate in modo semplice direttamente nella raccolta differenziata organica.
Un’altra capsula che invece non è compostabile ma praticamente eterna è il modello MyCoffeeStar quest’azienda infatti ha realizzato delle capsule in acciaio che poi possono essere riutilizzate versando il caffè in polvere al loro interno ogni qual volta si vuole bere un caffè.
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Nespresso un marchio leader di mercato per le capsule di caffè espresso al momento non ha presentato un prodotto completamente biodegradabile ma offre la possibilità ai clienti di portare le capsule in alluminio in negozio, dove i centri di raccolta procedono poi al corretto
smaltimento.
Tra i marchi italiani che offrono delle capsule biodegradabili troviamo anche Fior Fiore di Coop, il marchio di ipermercati infatti, ha realizzato da poco un modello di capsule compatibili che possono
essere riciclate a partire anche dal loro packaging.
Infine, nel resto del mondo troviamo altre soluzioni destinate al corretto smaltimento delle capsule del caffè senza danneggiare l’ambiente che ci circonda. Ad esempio, dal 2015 l’azienda Canadese Club
Coffe ha scelto di realizzare una capsule per tè, caffè e altre bevande calde completamente compostabile. Questa prende il nome di PurePod100 ed è stata idealizzata con caffè Hill Bros, il marchio dell’azienda Massimo Zanetti Beverages USA.
Capsule compostabili e tradizionali: le differenze in campo ecologico
Tutta quest’attenzione alla realizzazione di capsule che si possano riciclare naturalmente sorge da un motivo specifico ossia che quelle tradizionali non si possono in alcun modo riciclare. Una capsula tradizionale per il caffè finisce prima nell’indifferenziato e successivamente nelle discariche dove sono presenti gli inceneritori che poi rilasciano nell’aria tutto ciò che è contenuto nella plastica.
La capsula tradizionale non si può riciclare in quanto è composta da Plastica, sedimenti di caffè organici e alluminio tre elementi che rimangono concatenati tra loro anche dopo aver fatto il caffè, quindi impossibili da suddividere correttamente per fare la differenziata e quindi riciclare le varie componenti.
Per questo motivo molte aziende stanno cambiando direzione per procedere alla creazione di capsule per il caffè espresso, anche compatibili, come Caffè Borbone, che però siano al 100% biodegradabili. L’uso di ingredienti vegetali al posto della plastica permette dunque all’acquirente di preparare semplicemente il caffè e poi di buttare la capsula nell’umido. Buttando la capsula nell’umido, questa verrà riutilizzata una volta che si sarà degradata, nei centri di compostaggio, dove si realizza il fertilizzante naturale per uso agricolo o floristico. Insomma, le capsule biodegradabili non daranno l’opportunità di bere solo un buon caffè ma contribuiranno anche alla salvaguardia del pianeta e dell’ambiente.